lunedì 29 aprile 2013

Angoscia e la paura di vivere


Chi è aperto e disponibile alla vita non può patire paura alcuna. Sono le nostre difese che generano ogni sorta d'angoscia e problema. Sembra assurdo ma, per la mia esperienza, posso dirti che è proprio così. Crescendo iniziamo progressivamente a erigere dei muri per difenderci dall'inevitabile dolore che comporta l'affrontare totalmente le sfide della vita, ma così facendo rinunciamo anche alla possibilità di comprendere il significato che si nasconde dietro il volto del dolore. Quando tentiamo d'eliminare il dolore dalle nostre vite, ecco che lentamente l'esistenza inizia ad apparirci insensata, vuota, distante. Il dolore è un elemento fondamentale lungo il percorso di crescita che ognuno di noi deve compiere.


Cerca di non fraintendermi. Non ti sto dicendo di andare alla caccia del dolore o d'indulgere in esso. Voglio solo dire che, a volte, la vita comporta il dover affrontare delle situazioni che generano in noi profonde crisi, e se noi rimaniamo totalmente aperti e sensibili in queste situazioni, l'atteggiamento di apertura, di disponibilità alla comprensione che assumiamo, trasforma il dolore in un nuovo stato di maggiore coscienza e forza interiore. Riflettiamo insieme un momento su cosa sia il dolore. V'è il male fisico che genera dolore fisico, e questa è un'altra storia. V'è poi il male interiore che genera quel che io preferisco chiamare sofferenza, per distinguerla dal dolore, che è un fatto del corpo. I mali del corpo sono problemi della medicina, sino a quando non infettano anche l'anima. Ora, però, è la sofferenza quel che vogliamo comprendere.
Bene, quando nasce in noi la sofferenza? La radice di ogni sofferenza è la nostra incapacità di accettare la realtà delle cose. Tutto qui. È poi vero che la sofferenza, nella sua manifestazione, prende mille forme, ma la sua essenza, se guardi con attenzione nella sofferenza di chiunque, è un atteggiamento, più o meno nascosto, di non accettazione della realtà. Non accettare la realtà delle cose significa, inevitabilmente, sprofondare in una spirale di sofferenza senza fine, perché quando una situazione non può essere modificata secondo il nostro desiderio, se in noi non nasce una serena accettazione dello stato di fatto delle cose, sarà inevitabile che il conflitto si sposti completamente nel nostro mondo interiore, rendendoci dei campi di battaglia ambulanti.
Ci chiudiamo alla vita quando vogliamo che la vita vada secondo i nostri piani, ma tutto ciò è folle. La vita è infinitamente più vasta e potente di noi piccoli individui, e opporvisi significa unicamente andare verso un sconfitta certa. In alcuni casi ci è possibile modificare gli eventi, certo, ma là dove non è possibile, per quale motivo non riusciamo a vivere ugualmente sereni? In oltre v'è da dire che è proprio una fortuna che la vita, un gran numero di volte, non vada come noi vogliamo: come sarebbe possibile, altrimenti, crescere e cambiare. Tutto sarebbe sempre uguale a se stesso. Noi rimarremmo sempre gli stessi, con le stesse idee, gli stessi scopi e gli stessi bisogni. Sarebbe come essere già morti.
No...è proprio una fortuna che la vita sia più grande e forte di noi. Ma l'unico modo che abbiamo per vivere e sentire questa nostra impotenza come una benedizione è iniziare a percorrere confiducia le strade lungo cui la vita ci conduce, rimanendo sempre aperti e pronti a scoprire e comprendere nuove lezioni, nuovi significati. La tua angoscia nasce dalla tua opposizione alla vita, questo è l'unico motivo per cui ti senti distante dalla vita stessa.

sabato 26 maggio 2012



Satana  riuscira' a far piombare il santuario di Dio nelle tenebre. Egli mieterà il maggior numero di vittime fra i ministri del santuario. Questo sarà infatti un tempo di grandi cadute da parte dei miei figli prediletti, i miei sacerdoti. Satana sedurrà alcuni di loro con l’orgoglio, altri con l’amore della carne, altri con i dubbi, altri con l’incredulità, e altri ancora con lo scoraggiamento e la solitudine. Quanti fra di loro avranno dubbi su mio Figlio e su di me e crederanno che questa sia la fine della mia Chiesa.

domenica 6 maggio 2012

Dio nel cuore dell'uomo

Esiste nell'uomo "un luogo dove la meditazione è già presente, in maniera misteriosa e reale" (J. Lafrance).
Dio "è installato nel cuore di ogni creatura" (Bbagavud Gita,10,20) "
Cristo abita per la fede nel cuore" dei credenti (Ef 3,17. Cf. 2 Cor 13,5).
"Tu possiedi dentro ciò che cerchi fuori"
"Tu mi possiedi dentro di te e non lo sai e per questo cerchi fuori. Io allora mi mostrerò di fuori per ricondurti dentro di te, così che tu trovi all'interno ciò che cerchi all'esterno".

domenica 22 aprile 2012

Il grande imbroglio.

Ordine Esecutivo 11110

Ordine Esecutivo 11110
 EMENDAMENTO DELL'ORDINE ESECUTIVO N. 10289
MODIFICA RELATIVA ALL'APPLICAZIONE DI CERTE FUNZIONI CHE RIGUARDANO IL MINISTERO DEL TESORO
 In virtù dell'autorità affidatami dalla sezione 301 del Titolo 3 del Codice degli Stati Uniti, viene ordinato quanto segue: La Sezione 1 dell'Ordine Esecutivo n. 10289 del 19 settembre 1951, come modificata, viene qui ulteriormente modificata - Aggiungendo alla fine del paragrafo 1 di cui sopra il seguente sottoparagrafo (j): (j) L'autorità di cui è investito il Presidente dal paragrafo (b) della sezione 43 della Legge del 12 maggio 1933, come modificata (31 U.S.C. 821(b)), di emettere certificati argentiferi contro qualsiasi deposito d'argento, argento o normali dollari d'argento nel Tesoro non legati alla restituzione di qualsiasi certificato argentifero preesistente, di prescrivere la denominazione di questi certificati argentiferi e di emettere normali monete d'argento e valuta sussidiaria redimibile in argento e Revocando i sottoparagrafi (b) e (c) del paragrafo 2 predetto. Sez. 2 I cambiamenti effettuati da questo Ordine non devono influenzare qualsiasi atto effettuato o qualsiasi diritto acquisito o qualsiasi causa o processo in atto o iniziato in qualsiasi causa penale o civile prima della data di quest'Ordine ma tutte queste responsabilità continueranno e verranno esatte come se il detto emendamento non fosse stato effettuato. John F. Kennedy, Casa Bianca, 4 giugno 1963. 

 Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. I Servizi Segreti americani confermano che il 99% delle banconote in circolazione erano nel 1999 banconote della Federal Reserve.

domenica 15 aprile 2012

Mite e umile di cuore

"Padre, ti benedico, perché hai tenuto nascosto il mistero del tuo amore ai sapienti e agli intelligenti e lo hai rivelato ai piccoli".
Perché Dio si manifesta di più ai semplici, ai puri di cuore, che non ai sapienti di questo mondo? Perché è amore e Dio lo si comprende solo per la via della fede e dell'amore. La fede è umiltà davanti a Dio, diffidenza di noi stessi e del nostro giudizio sulle cose; l'amore è rinunzia al nostro egoismo per aprirci al progetto e alla volontà di Dio.
Forse che Dio è contro la scienza e l'intelligenza umana? Assolutamente no.
Ma l'uomo sapiente nelle scienze umane deve accettare umilmente il fatto che Dio supera ogni intelligenza umana, riconoscere di essere sottomesso alla sua volontà: deve mettere al centro della sua vita Dio e non se stesso. Allora anche lui è un "piccolo" nel regno del Padre.
Qual è il segreto della sapienza secondo il vangelo? Ritenerci piccoli, perché solo Dio è grande: questa è la vera sapienza. Non vi sono grandi fra gli uomini, ma solo gente fornita di un potere o di una intelligenza, di una ricchezza o di una gloria più o meno provvisori e ambigui. Oggi ci sono e domani non ci sono più. Oggi ti pare di essere chissà chi e domani sei messo in disparte dalla storia e cadi nella polvere. Quanti cosiddetti "grandi" abbiamo visto, che hanno fatto questa fine.
Riconoscere che siamo tutti piccoli davanti a Dio oltre che sapienza è anche la vera condizione per risultare simpatici agli uomini. L'orgoglioso può essere temuto, ma non è mai amato, non è in grado di stabilire rapporti di amicizia vera e disinteressata. Dice Gesù nel vangelo: "Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato". E nel vangelo di oggi ci dice quelle parole profonde: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime".
I poveri, i piccoli, gli umili, i miti sono le persone gradite a Dio. Questo è importante anche per la Chiesa, che si definisce la Chiesa dei poveri e che deve essere sempre dalla parte dei poveri. E siccome la Chiesa siamo tutti noi battezzati, viviamo questo amore e questo servizio ai poveri, ai semplici, ai miti, a quelli, che nella società, non contano?.
"Dio è umile!". S. Francesco di Assisi è rimasto folgorato da un atteggiamento di Dio, che, in Gesù, diventa chiaro e manifesto come un raggio di luce. Ecco l'atteggiamento divino che faceva commuovere il cuore di Francesco: Dio è Umile! "Imparate da me, che sono mite e umile." Nelle "Lodi di Dio Altissimo", Francesco estasiato esclama: tu sei umiltà"! E nelle "Ammonizioni" scrive: "Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno Egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote".
Nella "Lettera a tutto l'Ordine", con parole toccanti Francesco ritorna sull'argomento: "O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi per la nostra salvezza, sotto apparenza di pane! Guardate, fratelli, l'umiltà di Dio ed aprite davanti a Lui i vostro cuori".
Il vangelo, su questo argomento, è straordinariamente esplicito. Ai figli di Zebedeo e alla loro madre, segnati da vanità, Gesù risponde: "I capi delle nazioni dominano e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma chi vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo; e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; come il Figlio dell'Uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti".
Non ci sono dubbi: Dio è umile! E l'umiltà non consiste principalmente nell'essere piccoli, perché uno può essere piccolo e arrogante nello stesso tempo; non consiste neppure nel sentirsi piccoli e senza valore, perché questo può nascere anche da un complesso di inferiorità; non consiste neanche nel dichiararsi piccoli, perché molti dichiarano di non valere niente, senza però crederci. L'umiltà consiste essenzialmente nel farsi piccoli; e questa è l'umiltà di Dio. Dio altissimo e onnipotente è Colui che scende, è Colui che ama scendere e farsi piccolo, per donarsi agli uomini nell'abbraccio di un infinito amore.
L'umiltà nasce dall'amore. Perché Dio è umile? Ci può aiutare un'affermazione nitida della Bibbia: "Dio è amore". Ma cos'è l'amore? L'amore, nella sua verità divina e non nella caricatura coniata dagli uomini, è dono gratuito di sé: Dio pertanto, proprio perché è Amore, è un mistero di Dono infinito. Per questo Giovanni può scrivere: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna". E S. Paolo può aggiungere: "Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me".
Se questo è il mistero intimo di Dio, noi potremo incontrare Dio, soltanto avvicinandoci alla sua umiltà. Noi dobbiamo scendere e nel discendere troveremo la sorpresa di incontrare Dio, perché Dio è umiltà.
Charles de Foucauld arrivò ad esclamare: " Mio Dio, un tempo credevo che per arrivare a Te fosse necessario salire: ora ho capito che bisogna scendere, scendere nell'umiltà". E' un viaggio che tutti siamo chiamati a fare: ne vale la pena, perché si tratta di poter incontrare Dio.
"Gesù. Mite e umile di cuore, rendi il nostro cuore simile al Tuo. Amen"

Imparare a pensare davanti a Dio

« Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».(Mt 11,29)
Mons. Baldassarre Cuomo. Pompei, 13.4.2012

domenica 1 aprile 2012

Conoscenza e liberta'

La conoscenza della verità ci libera dalla paura dell'ignoto.
[Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi]

giovedì 17 novembre 2011

E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Genesi 1,26

Signoraggio - Usura

"… Pochi comprenderanno questo sistema, coloro che lo comprenderanno saranno occupati nello sfruttarlo, il pubblico forse non capirà mai che il sistema è contrario ai suoi interessi."
(Sherman Rothschild, banchiere, alla Ditta Kleimer, Morton e Vandergould di New York, 26 giugno 1863)
La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo Conferenze di Pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa ottenere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo tale che le Nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere (Amschel Mayer Rothschild, 1773)
È assurdo dire che il nostro paese può emettere $30,000,000 in titoli ma non $30,000,000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l'usuraio, l'altra invece aiuta la collettività (Thomas Edison – New York Times, 1921)
Dare alle banche la possibilità di creare la moneta è come darsi in schiavitù e pagarsela pure (Sir Josiah Stamp, governatore della banca d'inghilterra)
«Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione».[Henry Ford, imprenditore]
I politici non sono altro che i camerieri dei banchieri (Ezra Pound)
«Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi».[Karl Marx, Il Capitale, 1885]
«Un potere illimitato e una dominazione economica dispotica si trovano concentrati in pochissime mani. Questo potere diviene particolarmente sfrenato quando sia esercitato da coloro che, controllando il danaro, amministrano il credito e ne decidono la concessione. Essi somministrano – per così dire – il sangue all’intero organismo economico e ne arrestano la circolazione quando loro convenga; tengono in pugno l ‘anima della produzione, in guisa che niuno osi respirare contro la loro volontà». [S.S. Pio XI, Enciclica "Quadragesimo Anno"]

mercoledì 16 novembre 2011

"Ascolta la tua collera. Ha tanto da insegnarti"

L’ira può nascere da tante cose. Da sentimenti d’impotenza e di frustrazione, dalla dignità umiliata, dall’orgoglio ferito, da ingiustizia subita, da accumulo di dispiaceri, dall’angoscia di essere trascurati nella considerazione…
E spesso dal sospetto. Alimentato dalla gelosia, sostenuto da una visione deformante ed ansiosa. La collera ha sempre una causa, quasi mai è giusta.
Dobbiamo combattere la collera. Per il danno che ci procura. E le conseguenze della collera, osserva Marco Aurelio, sono molto più gravi delle sue cause. Prima di tutto la cattiva immagine che diffonde di noi.
La collera rivela la nostra parte nascosta, fa conoscere agli altri l’identità negativa che ci portiamo dentro. “Osserva gli altri quando sono in collera – afferma Lozohar – dato che è allora che si rivela la loro vera natura”.
Alterazione dei tratti somatici, penosa caduta nel rimorso e nella depressione, abbassamento d’autostima, dispendio di energie riparatrici, umilianti strategie di riconciliazione… E non solo.
L’ira ci acceca. Interrompe i collegamenti con gli altri e con noi stessi. Nel momento della tempesta emotiva, non ci rendiamo più conto di ciò che diciamo e facciamo. “La maggior parte delle volte non è la situazione a lasciarci in stato di prostazione ma la collera stessa” (Borrel).
L’attenzione si sposta così dal problema che ha causato l’indignazione al rincrescimento per la stessa.
S’innesca una tipica spirale negativa. Anziché persuadere l’aggressore, noi lo invogliamo all’ostinazione, fornendogli un pretesto. L’altro non ascolta quello che diciamo ma percepisce solo l’aumento del tono di voce e la violenza delle parole.
Provveditorato opere pubbliche lombardia e liguria
Spesso si trasforma in vittima, utilizzando tale atteggiamento come scusa per non dare ascolto alle verità che lo disturbano.
Bisogna convincerci che ci conviene entrare nel popolo dei calmi e dei riflessivi.
Di fronte ad una situazione destabilizzante, le possibili reazioni sono tre. Tacere, adirarsi, comunicare razionalmente.
Se stiamo zitti, andiamo incontro alla frustrazione. Se urliamo, l’interlocutore stacca la spina, procuriamo malessere agli altri e a noi stessi.
Non resta che cercare di manifestare ordinatamente e pacatamente la propria opinione. E’ molto più efficace e meno estenuante. Ma è tuttaltro che facile. Spesso la vita è troppo corta per riuscirci.
Ecco allora qualche consiglio per ridurre la portata rovinosa di quei piccoli cataclismi dell’animo.
Prendiamo innanzitutto coscienza che la collera ricorrente denuncia un problema nella vita emotiva. In genere c’è sempre un fattore comune a tutte le esplosioni di rabbia. A noi scoprirlo.
Occorre inoltre comprendere che la collera è un sentimento secondario. Deriva sempre da un’altra emozione, considerata primaria.
Dopo ogni episodio di collera dovremmo esercitarci a risalire la catena delle cause. Chiederci perché ci siamo alterati… perché quella cosa ci ha ferito… che cosa ci preoccupava… che cosa volevamo… Noteremo che spesso la causa prima è il desiderio di considerazione sociale, aspirazione che ci accomuna a tutti gli altri.
Ad esempio, quale sarà il vero motivo per cui un insegnante si adira con uno studente? Quello apparente è che lo studente non riesce a capire un concetto di matematica. Ma il sentimento primario potremmo cercarlo nella frustrazione del professore per non essere riuscito ad esprimersi con chiarezza.
Altro esempio. Un padre va in escandescenze ogni volta che la figlia rientra tardi la notte e adduce come motivo l’apprensione per le compagnie poco affidabili che ella frequenta. Poi, ad un’analisi introspettiva, il genitore ammette che l’emozione primaria è la gelosia per la perdita della centralità nei sentimenti della figlia.
Quando ci accorgiamo che la marea emotiva sta montando, è il momento di attivare le difese. Inspiriamo profondamente, rilassiamo i muscoli del petto, abbassiamo il tono della voce, imponiamoci delle pause nel ritmo comunicativo.
Chiediamoci perché ci sentiamo in collera. Già questo può fungere da espediente per dirottare altrove le nostre energie.
Anziché riferirci al problema in questione, partiamo dal nostro stato d’animo, verbalizzando i timori e le ansie. Possiamo anche avvertire i nostri interlocutori che la situazione esaminata ci rende nervosi ma come se si trattasse di un problema nostro.
Se poi riusciamo a … ridere, allora abbiamo vinto. Nulla è più efficace dell’umorismo, sdrammatizzante e privo di acredine, consapevole dei limiti propri ed altrui. E’ segno di grande maturità.
Per una terapia di lungo termine possiamo ricorrere invece a simulazioni mentali.
Visualizziamo una situazione tipica in cui ci lasciamo travolgere dall’irritazione.
Ora riscriviamo il copione. Visualizziamo la stessa situazione modificandola con comportamenti corretti.
Soffermiamoci sugli atteggiamenti rettificati facendone un modello mentale da tramutare in azione.
Ed infine. Tanta pazienza verso di noi. Nelle ricadute (infinite, inevitabili) consideriamo che siamo molte altre cose oltre questo difetto. E ridiamoci addosso di cuore.
E’ forse la cura migliore.

sabato 12 novembre 2011

Alla mia Mamma

24.10.2011
Cara Mamma,
oggi sei volata in cielo e lassù ti aspettava da tempo l'amore eterno.
Ho fatto un lungo viaggio ed ora ti vedo, sei più bella che mai!!

sabato 22 ottobre 2011

“Siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che siamo prende origine dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri fabbrichiamo il mondo”
Buddha

sabato 24 settembre 2011

Computer quantici

Il quantum bit è l'unita di informazione quantistica.Esso puo avere gli stati di base |0> e |1>
In modo da poter manipolare gli stati quantistici, i qubit sono associati a vettori in C^2:

|0> = (0)
(1)
|1> = (1)
(0)

oltre agli stati fondamentali, lo stato di un bit quantistico può essere una combinazione lineare di |0> e |1>

|psi> = a |0> + b |1>

gli stati intermedi formati da una combinazione lineare sono detti stati di sovrapposizione quantistica.
Lo stato di un qubit rimane sconosciuto fino a quando viene effettuata la misura. (es: il paradosso gatto di shrondiger speiga la sovrapposizione quantistica)
La decoerenza quantistica è l'annullamento della sovrapposizione quantistica all'impatto del sistema con l'ambiente-
L'effetto è paragonabile al lancio di una moneta su un tavolo:
nel momento dell'impatto con la superficie assume uno stato definitivo, testa o croce, annullando la sovrapposizione presente durante il volo.
La decoerenza condiziona fortemente la realizzazione di un computer quantistico.
Nell'esperimento delle due fessure, la decoerenza avviene allorquando l'elettrone sparato viene osservato mentre attraversa la fessura: l'atto dell'oservazione del fenomeno collassa la sovrapposizione delle onde di probabilità cosi come la moneta quando impatta con il tavolo, cioè interagisce con l'ambiente esterno, o come il gatto quando viene aperta la gabbia-
Prima dell'osservazione l'elettrone va sia nella prima che nella seconda fessura cosi come la moneta è sia testa che croce prima di impattare con l'ambiente.
A livello subatomico quindi l'elettrone si comporta come la moneta: non è realmente materia, massa ma è una sovrapposizione lineare di onde enettraomagnetiche: è come l'elettrone si dividesse in due possibili stati, le onde di probabilità associate all'evento testa e all'evento croce ci sono entrambe: con l'interazione con l'ambiente, osservazione, l'elettrone si manifesta come materia e genera l'unico evento possibile in quanto tale.
Infatti cosi come la moneta quando impatta sul tavolo deve essere o testa o croce, cosi l'elettrone che viene osservato, quindi impatta con l'ambiente, intanto diventa materia e come tale deve passare o nella fessura A o in B.
L'atto dell'osservazione non è altro che l'invio di fotoni ad interagire con l'elettrone, quindi la luce è la causa ambientale che provoca la decoerenza della sovrapposizione degli stati: senza la luce la materia non si manifesta come tale ma come onde di probabilità: l'interazione col fotone genera decoerenza e la sovrapposizione di onde collassa in materia: come tale, la materi apuò avere un solo stato e non 2 contemporaneamente.
Una teoria prevede che una sorgente di luce, ad es una stella, invia nello spazio delle onde psi di probabilità che rappresentano solo un segnale di informazione senza energia; c'è quindi un campo che i propaga alla velocità della luce, ma non è ancora fotone come energia/materia, solo informazione: allorquando quelle onde psi impattano con l'ambiente, cioè vengono da noi osservate, allora collassano e partono i fotoni dalla sorgente, cioè solo ora la stella si manifesta all'uomo, quando cioè le onde psi hanno impattato con l'ambiente provocando la decoerenza: la realtà cosi si manifesta all'uomo atraverso l'invio dell'energia tramite il fotone.
Secondo questa teoria, una stella distante anni luce esiste come realtà materiale solo quando viene osservata, altrimenti essa resterebbe inn uno stato indefinito continuando a trasmettere solo onde psi cioè informazione.
Ma cosa è che veramente interagisce con le onde psi in modo tale da far decidere alla materia di manifestarsi? E' la coscienza umana? E' l'interazione con altra luce? con altra materia?
O è il nostro cervello che semplicemente non è in grado di percepire la vera realtà, le onde psi, e quindi le collassa nell'unico modo per lui comprensibile?
Cioè il cervello umano non è in grado di percepire contemporaneamente un evento che si manifesta nei due stati possibili, cioè non può elaborare contemporaneamente che la moneta è sia testa che croce.
In tal caso la realtà vine creata con la nostra coscienza e non corrisponde a quella oggettiva, molto piu confusa.
In questa ipotesi, può però influenzare il modo con cui essa si manifesta a noi? Cioè riesce a condizionare in quale fessura l'elettrone, ormai collassato, transiterà?

E' possibile superare la velocità della luce?

La luce che non è altro che uno spettro di onde elettromagnetiche visibili dall'uomo, viaggia ad una velocità costante di 299 792, 458 km/s ovvero circa 300 000 km/s, una velocità dal punto di vista teorico insuperabile per un oggetto avente massa m.
Lo scienziato più famoso di tutti i tempi Albert Einestein, si è focalizzato molto sullo studio della luce, facendo sorprendenti scoperte e rivoluzionando tra l'altro l'intera concezione di alcune teorie fisiche.Perchè nulla avente massa m può viaggiare più veloce della luce?
Dalle teorie della relatività di Einestein, si evince ad esempio che la luce non può essere accelerata da nessun oggetto in movimento, per capire ben il concetto supponiamo il seguente esempio.
Se un aereo militare in volo spara un proiettile, questo assumerà la velocità dell'aereo in movimento sommata alla velocità generata dall'esplosione della carica all'interno del cannone dell'aereo.
Velocità del colpo sparato dall'aereo = Velocità Aereo + Spinta del cannone
Questo discorso non è valido per la luce, se lo stesso aereo emette un fascio di luce, questo viaggerà sempre alla stessa velocità di 300 000 km/s.
Velocità della luce proveniente dall'aereo = 300 000 km/s
Per viaggiare oltre la velocità della luce, secondo le teorie fisiche bisognerebbe disporre di unenergia infinita, applicando la legge della relatività E = mc2alle formule classiche della fisica si evince che non è possibile accelerare un oggetto facendolo viaggiare più veloce della luce dato che all'aumentare della velocità aumenta anche la massa dell'oggetto tendendo all'infinito e di conseguenza la forza necessaria per superare la velocità della luce tende all'infinito.

La velocità dello Shuttle
Lo Space Shuttle, può essere definito come uno dei veicoli più veloci mai creati dall'uomo, la sua velocità è di circa 17500 mph, circa 28 168 km/h, una velocità che è molto distante rispetto a quella della luce di 1 080 000 000 km/h!
La velocità della luce è quindi più veloce di 38341 volte rispetto a quella dello Space Shuttle.
Questi numeri possono farci comprendere bene la difficoltà dell'uomo nel raggiungere velocità ottimali per viaggi spaziali.
La velocità della luce, è una costante fisica che sta alla base del concetto spazio-tempo, con essa è stato possibile definire un mondo non più a 3 dimensioni ma bensì a 4, dove la quarta dimensione è proprio il tempo.

Correlazione tra velocità della luce e il tempo
Avvicinandosi alla velocità della luce, si tende ad annullare lo scorrere del tempo.
Se si potesse viaggiare alla stessa velocità della luce il tempo si fermerebbe, superandola invece si tornerebbe probabilmente indietro nel tempo.

Deviazione della luce
Albert Einestein, scopri e dimostrò che la luce può essere deviata dalla gravità edall'accelerazione.
Durante un eclissi totale, si poteva osservare molto bene questo fenomeno, la luce proveniente da alcune stelle, facevano riferimento ad una posizione errata perché deviata dalla gravità del sole, un altra dimostrazione ne è la forma delle galassie.

Come è possibile deviare i fotoni non aventi una massa?
La gravità si ritiene che in realtà possa deformare lo spazio, non sarebbe quindi la luce a curvare ma lo spazio influenzato dalla gravità ad essere deformato e far apparire i fasci di luce curvi.

Velocità superluminale
Esistono diverse teorie secondo le quali la velocità della luce potrebbe essere superata anche rispettando le teorie della relatività di Albert Einestein, tuttavia non sono state ancora dimostrate ed i fisici sono ancora in ambito dibattito su queste tematiche.
Tra queste teorie ad esempio si ipotizza il potersi spostare in un iper-spazio nel quale la luce viaggerebbe oltre la sua costante spaziale, teorie di curvatura dello spazio secondo le quali sarebbe possibile muoversi accorciando lo spazio davanti ad un veicolo spostandolo indietro, teorie di distorsione della gravità e molte altre.

Limiti della formula e=mc^2

1) un fotone non ha massa (l'elettrone invece si, anche se molto piccola)
2) un fotone nel vuoto viaggia sempre a velocità c
3) un fotone in un mezzo si propaga con velocità di fase c/n, dove n è l'indice di rifrazione del mezzo in cui si trova, e vale n=1 nel vuoto, e un numero (potenzialmente anche complesso in caso di assorbimento) maggiore di 1, e che dipende dalla frequenza.
4) Punto. Il rallentamento di un fotone in un mezzo non ha nulla a che vedere con il percorso che fa, ma dalle proprietà elettriche del mezzo in cui si propaga. Infatti n = √ϵrμr, dove ϵr è la costante dielettrica del mezzo in questione, e μr la sua permeabilità magnetica . Se poi riesci a costruire un mezzo particolare in cui, oltre a propagarsi con velocità di fase c/n, non lo fa in linea retta, il tempo che questo povero fotone passa dentro il mezzo sarà maggiore. Questo ha poco a che fare con la sua velocità di propagazione.
5) Il fotone non ha massa , dunque se E=mc2 valesse, il fotone avrebbe sempre energia nulla, cosa che non è vera.Quindi vla formula non si puo usare. In più, in quella versione particolare, la formula vale solo per corpi a riposo. E il fotone a riposo non ci sta mai.
Il fotone (che non ha massa) non è deviato dalla massa di un corpo, ma viaggia nello spazio-tempo curvato dalla massa di quel corpo. Nell'esperimento (Eintein) i fotoni della stella nascosta viaggiavano nello spazio-tempo curvato dalla massa del Sole.

Luce e coscienza

Le interazioni a livello subatomico sono uno scambio di fotoni; cioè uno scambio di particelle di luce. La luce è fondamentale sia nelle tradizioni spirituali che nella fisica.Einstein dimostrò che la velocità della luce sembra essere una costante universale. Per quanto velocemente viaggiamo, la velocità della luce rispetto a noi è sempre esattamente la stessa, vale a dire 300.000 km. al secondo. Anche se viaggiamo a 300.000 km al secondo, la luce ci sorpassa sempre a 300.000 km al secondo. Einstein dimostrò anche che più velocemente viaggiamo, più lento è il tempo e più la distanza diminuisce. Se mai dovessimo viaggiare alla velocità della luce, il tempo si fermerebbe e la distanza si contrarrebbe a zero. Perciò, dal punto di vista della luce, la luce vive in un universo privo di tempo, di distanza e di materia. Quando studiamo l'universo con la nostra percezione della materia, noi creiamo lo spazio ed il tempo in un certo rapporto: creiamo 300.000 km di spazio per ogni secondo di tempo.E' una legge di manifestazione cosciente interpretata da noi come velocità della luce. Ma in effetti non si tratta di velocità, è il rapporto della creazione dello spazio e del tempo nell'universo. La luce vede l'universo in modo simile al mistico. Chi pratica la meditazione descrive le fasi di profonda meditazione come prive della percezione spazio temporale. Per lo più, si prova l'unità e, in stati molto elevati di coscienza, non si prova a essere l'universo ma che l'intero universo è noi.

Velocità di propagazione e frequenza della luce

Tutti dovremmo avere una conoscenza generale su che cosa sia un onda e i parametri che la caratterizzano : guardando le comuni onde del mare, l'intensità è legata all'altezza dei cavalloni, la lunghezza d'onda è la distanza tra le creste di due cavalloni successivi, il periodo è il tempo tra il passaggio di un cavallone e il successivo nel medesimo posto, la frequenza è l'inverso del periodo (cioè quanti cavalloni passano, diciamo in un minuto, nel medesimo posto...), la velocità è la velocità...ed è pari alla lunghezza d'onda diviso il periodo (o moltiplicata per la frequenza). Non tutti sanno però che anche la luce è un onda: anzi, una vasta serie di fenomeni a cui diamo nomi differenti (trasmissioni radio-televisive, micro-onde, infrarosso (calore), luce nei vari colori - dal rosso al violetto-, raggi ultravioletti, raggi X, raggi gamma (radiazioni nucleari...) non sono altro che onde elettro-magnetiche (quello che si alza e si abbassa invece di essere il livello dell'acqua, come per i cavalloni al mare, è il campo elettro-magnetico). Questa scoperta è stata una delle massime conquiste teoriche della Fisica Classica ed è implicita nelle Equazioni di Maxwell (secolo scorso). Ma c`è di più: le equazioni di Maxwell (e poi la relatività di Einstein) prevedono che tutte queste onde abbiano la stessa velocità (pari a 300.000 Km al secondo, nel vuoto), indipendentemente dalla frequenza. La velocità della luce è la stessa per tutte le frequenze a meno di una parte su 10 alla meno 22 (cioè lo scostamento eventuale è minore di un decimillesimo di miliardesimo di miliardesimo). Questa stima è basata sull'arrivo di onde elettro-magnetiche da distanti fenomeni esplosivi nel Cosmo, come i "gamma-ray bursters". Se la velocità della luce prodotta in queste esplosioni molto distanti fosse diversa alle varie frequenze, dovremmo osservare l'arrivo in successione dei vari "colori": ma così non è. La precedente stima sperimentale, basata sulla luce proveniente dalla Pulsar del Granchio, era di vari ordini più bassa. Una eventuale dipendenza della velocità della luce dalla frequenza potrebbe indicare che i fotoni (le 'particelle' di luce) hanno una massa diversa da zero . Così la osservata indipendenza dalla frequenza pone anche un limite superiore alla massa di un fotone: un fotone non può 'pesare' più di 10 alla meno 44 grammi (cioè ci vorrebbero almeno 100 milioni di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di fotoni per fare un grammo! ma la teoria ci dice che la massa dei fotoni è esattamente zero).

Velocità di deriva elettronica e velocità di propagazione del campo elettrico

n un conduttore metallico gli elettroni che occupano gli strati più esterni di ogni atomo sono detti di valenza e risultano debolmente legati ai rispettivi nuclei. Tali elettroni possono pensarsi in moto all'interno del conduttore in modo disordinato proprio come accade in un gas: un moto di agitazione termica dipendente dalla temperatura del conduttore.

Le velocità termiche elettroniche a temperatura ambiente sono dell' ordine di 107 cm/s. Questo moto è casuale e non dà luogo a un flusso netto di carica: tutte le direzioni sono equiprobabili. Se al conduttore metallico è applicato un campo elettrico gli elettroni di valenza acquisiscono un moto di deriva nella stessa direzione ma in verso opposto a quello del campo. In un filo di rame, di sezione uguale a 1 centimetro quadrato, percorso da una corrente di intensità pari a 10 A, la velocità media di deriva è dell' ordine di 7x10-4 cm/s, che è molto minore della velocità elettronica per agitazione termica.

D'altra parte non bisogna confondere la velocità di deriva degli elettroni di valenza con la velocità con cui si propagano i segnali elettromagnetici, generati da una batteria per esempio, all' interno del conduttore. Tale velocità è dell'ordine di quella della luce, sicché il campo elettrico si stabilisce quasi istantaneamente all'interno di un conduttore metallico, di dimensioni lineari dell'ordine dei metri. Gli elettroni risentono di tale campo e generano un moto di deriva nel verso opposto. Tale moto è ostacolato dalle collisioni che gli elettroni effettuano con gli ioni del reticolo, i quali, a loro volta, oscillano intorno alle posizioni di equilibrio con ampiezza tanto maggiore quanto più grande è la temperatura del conduttore. È questo uno dei motivi per cui la resistività cresce al crescere della temperatura: il moto di deriva in presenza di un campo elettrico non è uniformemente accelerato ma avviene con velocità costante proporzionale al campo come nel caso di un grave in un mezzo viscoso. Un modello che spiega abbastanza efficacemente il comportamento di un conduttore metallico in presenza di un campo elettrico è il modello di Drude-Lorentz.

D'altra parte altre caratteristiche fondamentali del moto di deriva degli elettroni di valenza, quali la resistività a basse temperature e l'insorgere in alcuni metalli del fenomeno della superconduttività, non possono essere capite senza fare ricorso alla meccanica quantistica e dunque alla presenza contemporanea del carattere ondulatorio e particellare dei portatori di carica.

Massa, velocità, energia. La formula più famosa del mondo e il teorema di Pitagora


E=mc2
rivela la geniale scoperta di Einstein: un corpo di massa m a riposo è un incredibile serbatoio di energia E, che può essere calcolata come il prodotto della sua massa m per il quadrato della velocità della luce c.
Tuttavia essa vale solo per corpi a riposo: appena ci si sposta in un sistema di riferimento in cui il corpo in questione si muove, beh, non vale più formula generale, quella che vale per un corpo qualunque sia la sua velocità v, è questa:
E=mc21−v2c2√
Inoltra usa delle unità di misura innaturali, che aggiungono una complicazione probabilmente inutile alla formula, e, di nuovo, alla comprensione.
Iniziamo dalle unità di misura. La relatività speciale di Einstein ci dice che nulla si può muovere a una velocità maggiore di quella della luce c. A pensarci bene, se esiste una velocità limite, allora sarebbe sensato misurare ogni velocità in termini di questa velocità massima. Avrebbe molto più senso dire che un corpo viaggia a un centesimo della velocità della luce, piuttosto che a 3000 chilometri al secondo. Se decidiamo di usare questa convenzione (come tutti i fisici delle particelle fanno), possiamo ribattezzare la velocità come:
β=vc
Se un corpo viaggia alla velocità della luce, avrà β=1. Se va a 3000 chilometri al secondo, avrà β=0.01. E naturalmente misurare le velocità in unità di c equivale a dire che c=1, per cui la nostra formula iniziale (quella che vale per tutte le velocità) diventa:
E=m1−β2√
Siccome β non ha dimensioni il trucchetto ci permette di misurare le masse e le energie(e i momenti, come vedremo tra un attimo) nella stessa unità di misura (gli elettronvolt). In relatività il momento di un corpo si calcola come p=Eβ, per
E2=m2+p2
Simile al teorema di Pitagora! Eh si, la formula più importante della relatività ristretta è come fosse il teorema di Pitagora.: il quadrato dell'energia di un corpo è uguale alla somma dei quadrati della sua massa e del suo momento.
Guardando la figura in alto:

Nel caso (1) il corpo è fermo: la sua energia è completamente determinata dalla sua massa. Se il corpo in questione si muove (per esempio si tratta di Oliver che va a spasso) ha un momento molto più piccolo della sua massa (2), e la sua energia è ancoraquasi completamente determinata dalla sua massa solamente. E' il caso dei movimenti di tutti i giorni, della fisica classica: piccole velocità e grandi masse. Ma se il momento della particella è molto più grande della sua massa (2) come nel caso delle particelle negli acceleratori (che sono leggere, almeno rispetto a Oliver) che viaggiano a velocità prossime a quelle della luce, beh, l'energia della particella è praticamente tutta determinata dalla sua velocità! E nel caso estremo di particelle senza massa (4) come il fotone, beh, queste viaggiano sempre... alla velocità della luce.
Adesso provate a usare questa figura per capire che cosa succede in un acceleratore di particelle. Prendete due particelle leggerine (diciamo sue protoni, come in LHC) e acceleratele a velocità prossime a quella della luce: siete nella condizione (3). Poi le fare sbattere l'una contro l'altra, e, come già sapete, avete a disposizione nello scontro la somma delle energie. Ovvero un'ipotenusa blu bella lunga. Adesso immaginate che nello scontro saltiate dalla condizione (3) a quella (2) (o anche (1), se volete): con l'energia a disposizione potete produrre particelle molto più pesanti (con un cateto verde molto più lungo), ma che si muovono decisamente più piano (un cateto rosso più corto). Questo è quello che fanno i collisionatori: trasformano energia cinetica (che è facile accumulare, accelerando particelle leggere) in massa. Producendo particelle più pesanti di quelle di partenza! E, naturalmente, potreste farlo anche saltando da (4) a (2), usando due fotoni energetici per produrre particelle massive.