domenica 15 aprile 2012

Mite e umile di cuore

"Padre, ti benedico, perché hai tenuto nascosto il mistero del tuo amore ai sapienti e agli intelligenti e lo hai rivelato ai piccoli".
Perché Dio si manifesta di più ai semplici, ai puri di cuore, che non ai sapienti di questo mondo? Perché è amore e Dio lo si comprende solo per la via della fede e dell'amore. La fede è umiltà davanti a Dio, diffidenza di noi stessi e del nostro giudizio sulle cose; l'amore è rinunzia al nostro egoismo per aprirci al progetto e alla volontà di Dio.
Forse che Dio è contro la scienza e l'intelligenza umana? Assolutamente no.
Ma l'uomo sapiente nelle scienze umane deve accettare umilmente il fatto che Dio supera ogni intelligenza umana, riconoscere di essere sottomesso alla sua volontà: deve mettere al centro della sua vita Dio e non se stesso. Allora anche lui è un "piccolo" nel regno del Padre.
Qual è il segreto della sapienza secondo il vangelo? Ritenerci piccoli, perché solo Dio è grande: questa è la vera sapienza. Non vi sono grandi fra gli uomini, ma solo gente fornita di un potere o di una intelligenza, di una ricchezza o di una gloria più o meno provvisori e ambigui. Oggi ci sono e domani non ci sono più. Oggi ti pare di essere chissà chi e domani sei messo in disparte dalla storia e cadi nella polvere. Quanti cosiddetti "grandi" abbiamo visto, che hanno fatto questa fine.
Riconoscere che siamo tutti piccoli davanti a Dio oltre che sapienza è anche la vera condizione per risultare simpatici agli uomini. L'orgoglioso può essere temuto, ma non è mai amato, non è in grado di stabilire rapporti di amicizia vera e disinteressata. Dice Gesù nel vangelo: "Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato". E nel vangelo di oggi ci dice quelle parole profonde: "Imparate da me che sono mite e umile di cuore e troverete ristoro per le vostre anime".
I poveri, i piccoli, gli umili, i miti sono le persone gradite a Dio. Questo è importante anche per la Chiesa, che si definisce la Chiesa dei poveri e che deve essere sempre dalla parte dei poveri. E siccome la Chiesa siamo tutti noi battezzati, viviamo questo amore e questo servizio ai poveri, ai semplici, ai miti, a quelli, che nella società, non contano?.
"Dio è umile!". S. Francesco di Assisi è rimasto folgorato da un atteggiamento di Dio, che, in Gesù, diventa chiaro e manifesto come un raggio di luce. Ecco l'atteggiamento divino che faceva commuovere il cuore di Francesco: Dio è Umile! "Imparate da me, che sono mite e umile." Nelle "Lodi di Dio Altissimo", Francesco estasiato esclama: tu sei umiltà"! E nelle "Ammonizioni" scrive: "Ecco, ogni giorno Egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno Egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull'altare nelle mani del sacerdote".
Nella "Lettera a tutto l'Ordine", con parole toccanti Francesco ritorna sull'argomento: "O umiltà sublime! O sublimità umile, che il Signore dell'universo, Dio e Figlio di Dio, così si umili da nascondersi per la nostra salvezza, sotto apparenza di pane! Guardate, fratelli, l'umiltà di Dio ed aprite davanti a Lui i vostro cuori".
Il vangelo, su questo argomento, è straordinariamente esplicito. Ai figli di Zebedeo e alla loro madre, segnati da vanità, Gesù risponde: "I capi delle nazioni dominano e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma chi vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo; e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; come il Figlio dell'Uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti".
Non ci sono dubbi: Dio è umile! E l'umiltà non consiste principalmente nell'essere piccoli, perché uno può essere piccolo e arrogante nello stesso tempo; non consiste neppure nel sentirsi piccoli e senza valore, perché questo può nascere anche da un complesso di inferiorità; non consiste neanche nel dichiararsi piccoli, perché molti dichiarano di non valere niente, senza però crederci. L'umiltà consiste essenzialmente nel farsi piccoli; e questa è l'umiltà di Dio. Dio altissimo e onnipotente è Colui che scende, è Colui che ama scendere e farsi piccolo, per donarsi agli uomini nell'abbraccio di un infinito amore.
L'umiltà nasce dall'amore. Perché Dio è umile? Ci può aiutare un'affermazione nitida della Bibbia: "Dio è amore". Ma cos'è l'amore? L'amore, nella sua verità divina e non nella caricatura coniata dagli uomini, è dono gratuito di sé: Dio pertanto, proprio perché è Amore, è un mistero di Dono infinito. Per questo Giovanni può scrivere: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna". E S. Paolo può aggiungere: "Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me".
Se questo è il mistero intimo di Dio, noi potremo incontrare Dio, soltanto avvicinandoci alla sua umiltà. Noi dobbiamo scendere e nel discendere troveremo la sorpresa di incontrare Dio, perché Dio è umiltà.
Charles de Foucauld arrivò ad esclamare: " Mio Dio, un tempo credevo che per arrivare a Te fosse necessario salire: ora ho capito che bisogna scendere, scendere nell'umiltà". E' un viaggio che tutti siamo chiamati a fare: ne vale la pena, perché si tratta di poter incontrare Dio.
"Gesù. Mite e umile di cuore, rendi il nostro cuore simile al Tuo. Amen"