lunedì 21 marzo 2011

Adamo non è stato creato adulto, per l'uomo Dio ha usato la "creazione mediata".

Adamo non è stato creato adulto, per l'uomo Dio ha usato la "creazione mediata".
Ha creato cioè una cellula completa di tutto il corredo cromosomico (46), in grado di formare Adamo e l'ha ospitata nell'utero di una femmina primate di una specie preesistente. Un "utero in prestito" dunque. Lo sappiamo fare perfino noi nella moderna zootecnia con l'allevamento dei bovini. In tal modo, la scimmia antropomorfa, di una specie estinta, ha fornito solo il nutrimento ma non è passato nessun carattere della sua specie.
Adamo cresce allevato da questa nutrice (che è un animale, non dobbiamo dimenticarlo, partecipa solo passivamente) e si ritrova in un paesaggio naturale accogliente, circondato da vari altri animali dei quali si nota la socievolezza e la mansuetudine. Questa nutrice è in effetti la vera "Eva", nome simbolico, di cui è detto che fu "la madre di tutti i viventi".
Vediamo come Adamo è da subito intelligente, creativo, si forma degli utensili e una rustica abitazione. "Eva" ancestre, che lo ha allattato, vive naturalmente assieme lui. Mentre si sviluppa, Adamo apprende molto dagli animali che lo circondano, vede le loro usanze, i loro accoppiamenti e come in tal modo ottengono la prole secondo la loro specie.
Il progetto di Dio va avanti e dopo la creazione della cellula (completa) di Adamo, crea nell'utero di Eva ancestre una cellula questa volta incompleta (un gamete femminile, dunque solo 23 cromosomi, metà del corredo necessario) col progetto di unirlo con un gamete (gli altri 23) maschile prelevato da Adamo per far nascere la prima vera Donna.

"Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò."
In Gen 2, 21 troviamo questo racconto, e la visione avuta da Don Guido corrisponde: quando Adamo si sviluppa sessualmente, inizia a manifestarsi in lui, come in tutti gli adolescenti, il fenomeno naturale della erezione e polluzione notturna. "Eva" ancestre, che vive con lui, in una di queste occasioni nota il fatto e, trovandosi nel periodo estrale, lo copre con molta istintività (è un animale!).
Adamo si sveglia di soprassalto e più o meno capisce cosa è successo. Infatti vediamo in seguito che scaccerà via la femmina quando si troverà ancora in calore.
Verrebbe anche conservata la metafora biblica tradizionale secondo la quale Dio prelevò una "costa" da Adamo, "nel sonno", per formare la prima Donna. Il termine biblico "costa" era stato già prima di Don Guido, da altri esegeti, ipotizzato come riferibile all'organo sessuale maschile.
La prima vera Donna dunque, si sviluppa anch'essa nell'utero (in prestito) di "Eva ancestre", ma quando nasce non ha niente della specie ancestre ma è una bellissima bambina della quale il giovane Adamo è visibilmente soddisfatto (nota ginecologica: dalla placenta non passano caratteri genetici, solo gli elementi nutritivi). Da notare, anche in questa situazione, quando vuole subito portarsi via la bambina, che il personaggio Adamo è decisamente antipatico, e anche in altre occasioni successive appare indisponente e scostante.
Preludio alla superbia che lo ingannerà.
Il progetto di Dio era di unire in seguito Adamo con la prima Donna (quando si fosse sviluppata) per trarne quella progenie pura con cui voleva popolare il pianeta. L'unione fra consanguinei era in quella fase evidentemente necessaria e buona, il concetto di incesto è culturalmente molto posteriore e il suo divieto dettato anche per evitare le malformazioni, molto frequenti fra consanguinei ibridi portatori di tare recessive.

Adamo anticipa il piano di Dio.
Quando la prima Donna ha circa 3 anni, un giorno si affaccia all'ingresso dell'abitazione la femmina ancestre. Adamo, che normalmente la mandava via se era in calore, questa volta invece la incoraggia ad entrare e, stando supino, la fa venire sopra di lui e accetta l'accoppiamento.
Non lo fa per attrazione sessuale, era infatti abbastanza brutta e repellente, ma perché ha concepito un micidiale pensiero: "Se questa femmina ancestre ha partorito me, uomo perfetto, e questa bellissima bambina, vuol dire che è una buona fattrice, le faccio fare altri figli e faccio da solo". Vuole "mettersi in proprio"! (il famoso "serpente" del racconto biblico non si vede, ma Satana non ha bisogno di mostrarsi, suggerisce e preme ordinariamente sulla nostra fantasia).
Ma questa volta non vi era stato alcun previo intervento creativo di Dio, per cui quello che nasce è un brutto essere metà scimmia pelosa e metà uomo. Un ibrido. Caino!
Adamo ne rimane scosso, deluso, ma non sembra reagire, appare chiudersi sempre di più in sé stesso; si intuisce che respinge il rapporto di amicizia con Dio (di questo precedente stato felice non vengono rivelati particolari). Si manifesta sempre più chiaramente la sua insofferenza ed egoismo. Non uccide Caino, anche quando questi farà morire Abele (bambino invece dalle fattezze umane, nato in seguito dal rapporto fra Adamo e la prima Donna) ma lo scaccia. Caino vaga e ritrova Eva ancestre con cui si accoppia e genera esseri ibridi (ominidi!).

Adamo verosimilmente ha altri figli con la prima Donna
(su questo punto Don Guido tenta delle altre ipotesi, p. 369-373, che appaiono però ingenue e macchinose, ma lui stesso, appunto, dichiara trattarsi di ipotesi)
La progenie geneticamente pura pertanto procede a fianco con la progenie ibrida finché (i tempi sono incerti) si realizza il fenomeno descritto in Gen 6, 1-2 quando "gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che [alcune delle] figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero." Vi è cioè un mescolamento delle due linee fino a che, nei millenni, la progenie pura scompare del tutto. Siamo pertanto, ahimè, tutti ibridi! Un tale danno cromosomico è di enorme portata, irreversibile, irreparabile.
Il racconto spiegherebbe anche il mistero degli ominidi, che altro non sarebbero che i bastardi mezzi scimmie e mezzi uomini, progenie di Caino. Inoltre spiegherebbe bene le malattie, le tare ereditarie, gli infiniti difetti fisici degli esseri umani e, soprattutto, la inclinazione al male e ai vizi con una istintività animalesca solo faticosamente controllabile.
Nota accessoria: le scimmie hanno 48 cromosomi, l'uomo 46, i mongoloidi, portatori di una delle tare più appariscenti, ne hanno 47.
Infine confermerebbe la enorme portata della redenzione operata da Cristo, venuto a risanare soprattutto gli spiriti ma anche la nostra misera condizione fisica.
Non c'è nel libro ma si può ritenere una deduzione accettabile: la Chiesa insegna che la Vergine è stata concepita immacolata, libera dal peccato originale. Questo fatto fa pensare da sempre alla Grazia, ma è verosimile e conveniente che Dio l'abbia preservata anche dall'errore genetico dovuto alla ibridazione, per cui non solo il suo spirito, mente, anima, ma anche il suo patrimonio genetico era puro.


Conseguenze del peccato originale.
Dal racconto si vede chiaramente che il peccato originale non fu un episodio isolato ma in seguito un indurimento e chiusura del cuore protratte fino alla fine. Le due conseguenze del peccato sono riferibili alle proporzioni tipiche dell'iceberg: la parte più superficiale e vistosa è la irreparabile perdita della purezza cromosomica. La parte meno visibile, ma la più importante, è la perdita di quella amicizia con Dio, tradizionalmente chiamata Grazia, che avrebbe permesso a Dio di riparare i danni, se Adamo si fosse pentito.